Vitiligine: una nuova terapia a disposizione

Vitiligine: cause e frequenza nella popolazione

La vitiligine è una patologia da cause verisimilmente autoimmuni: il sistema immunitario, considererebbe i melanociti (le cellule responsabili della pigmentazione della cute) come non-self e li combatterebbe alla stregua di agenti patogeni. Questo determina la depigmentazione di aree più o meno estese della pelle e in alcuni casi delle mucose, sotto forma di macchie chiare a contorni ben definiti. Essendo a causa probabilmente autoimmune, spesso è associata ad altre patologie autoimmuni, come ad esempio le tiroiditi e presenta una familiarità. Ne soffre circa l’1% della popolazione mondiale e tende a comparire dopo i 20 anni, senza differenze di etnia e sesso.

 

Forme cliniche di vitiligine

Vi sono diversi tipi di classificazione della vitiligine, in base a differenti criteri, ma la modalità di classificazione più diffusa prevede due forme principali di vitiligine: forma bilaterale e forma segmentale. La forma bilaterale, comprendente circa il 70% dei casi, è simmetrica tra il lato sinistro e destro; a sua volta può essere classificata in diffusa (se comprende più del 70% della cute), acro-facciale (se presente principalmente su volto, mani e piedi) e focale (se presente in punti limitati della cute e stabili nel tempo). La forma segmentale, invece, tende ad essere asimmetrica e ad interessare principalmente un lato del corpo. In tutte le forme, vi è una evoluzione del tempo del tutto imprevedibile, con forme che tendono anche a regredire parzialmente.

 

Vitiligine: non solo un problema estetico

Il problema più evidente della vitiligine è legato ai risvolti psicologici e sociali di tale condizione, in quanto spesso la depigmentazione è molto estesa e interessa ampie zone del volto e delle mani. Tuttavia, un altro importante problema è quello della sensibilità all’esposizione solare. La melanina, infatti, ha come ruolo principale quello di proteggere i raggi solari  gli strati più profondi della cute, prevenendo scottature e costituendo un fattore di rischio per carcinomi cutanei.

 

Principali trattamenti della vitiligine

Il cardine principale del trattamento della vitiligine è la protezione dai raggi solari, sia con misure comportamentali sia con barriere fisiche. Tra le prime annoveriamo l’evitare l’esposizione al sole nelle ore a massimo irraggiamento (le ore centrali della giornata). Tra le seconde consideriamo le creme solari ad elevata protezione, i cappelli (nelle forme ad interessamento del cuoio capelluto) e gli occhiali da sole (nelle forme ad interessamento peri-oculare). Le terapie fino ad ora disponibili comprendono : corticosteroidi topici, inibitori topici della calcineurina, fototerapia, laser ad eccimeri, con risultati variabili e comunque mirati soprattutto a ridurre l’evoluzione nel tempo.

 

La crema a base di Ruxolitinib: nuova promettente terapia

Uno studio pubblicato su The New England Journal of Medicine ( Two Phase 3, Randomized, Controlled Trials of Ruxolitinib Cream for Vitiligo | New England Journal of Medicine (nejm.org) ) ha annoverato 674 pazienti affetti da forme non segmentali di vitiligine, ai quali è stata somministrata, per 24 settimane, una crema a base di Ruxolitinib 1,5%. Lo studio ha dimostrato, con significatività statistica, il raggiungimento del principale risultato atteso, la ripigmentazione delle aree non pigmentate della cute.  Recentemente l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) ha autorizzato la rimborsabilità di ruxolitinib crema 15mg/g (nome commerciale Opzelura), primo e unico trattamento specifico per la vitiligine non segmentale con interessamento del viso in adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età. Questa importante innovazione terapeutica potrebbe migliorare significativamente la qualità di vita di milioni di pazienti affetti nel mondo, pertanto l’invito è quello di rivolgersi al proprio dermatologo di fiducia o al proprio MMG.

 

Per informazioni: https://mycarepescara.it/contatti/

Per commentare l’articolo, iscriviti al sito: https://mycarepescara.it/

Fonte: DETERMINA_87-2023_OPZELURA.pdf (aifa.gov.it)

Gioele D Amore

Medico-Chirurgo specialista in medicina del lavoro.
Iscritto all’elenco nazionale dei Medici Competenti.