Donazione midollo osseo: perchè è importante?

Donare organi e tessuti: premessa

 

La donazione di tessuti e organi (come sangue, midollo osseo, altri organi) è un gesto altruistico di fondamentale importanza e da promuovere e diffondere il più possibile. Può cambiare la vita di chi li riceve, ma anche di chi li dona. Il ricevente può essere una persona con grave anemia, emorragia acuta, problemi della coagulazione, nel caso della donazione di sangue o elementi del sangue; può essere una persona con leucemia, linfoma, mieloma nel caso della donazione di midollo osseo; può essere una persona con grave insufficienza d’organo, come nel caso di chi è in emodialisi (trapianto di rene) o gravi disturbi visivi (trapianto di cornea). Anche il donatore può ottenere grandi benefici: donare il sangue, per esempio, è dimostrato migliori la qualità dei globuli rossi, determinando un ricambio di sangue; essere un donatore ha benefici psicologici, sapendo di essere utile alla collettività. Inoltre, grazie ai numerosi controlli medici cui sono sottoposti i donatori, sono state fatte innumerevoli diagnosi di patologie di cui non sapevano di soffrire: diabete, insufficienza renale, epatopatie, malattie infettive, celiachia, tumori. Diverse Associazioni si occupano di promuovere e gestire i donatori, come AVIS e FIDAS per la donazione di sangue, ADMO per la donazione di midollo osseo e AIDO per la donazione di organi.

 

Il midollo osseo

 

In questo breve articolo tratterò della donazione di midollo osseo, sia per un mio coinvolgimento personale, sia perchè sicuramente meno diffusa e più complessa della donazione di sangue. Il midollo osseo è il principale organo emopoietico, cioè da esso provengono gran parte delle cellule del sangue. E’ situato principalmente, nell’adulto, all’interno delle ossa della volta cranica, nello sterno, nella parte centrale di alcune ossa brevi, nelle coste e sulle creste iliache (le sporgenze ossee che abbiamo sui fianchi). E’ un organo dotato di capacità replicative e pertanto, una volta prelevato in parte, è in grado di rigenerarsi in pochi giorni.

 

La donazione di midollo osseo

 

Numerose patologie come linfomi, leucemie e mielomi, possono beneficiare della donazione di midollo osseo, il cosiddetto trapianto allogenico di cellule staminali emopoietiche. Chi ha queste patologie ha seri problemi riguardanti la coagulazione del sangue, la funzione immunitaria, anemie gravi; ha un’aspettativa di vita di molto ridotta rispetto ai soggetti sani. In casi selezionati, il paziente può beneficiare del trapianto da donatore. La compatibilità tra donatore e ricevente è del 25% circa tra fratelli/sorelle, mentre precipita a 1/100000 (uno su centomila) tra soggetti non appartenenti allo stesso nucleo familiare. Ciò vuol dire che serve un elevato numero di potenziali donatori, per coprire i 1500 pazienti che ogni anno, in Italia, sono eleggibili di trapianto di midollo osseo. Attualmente, in Italia il contingente di potenziali donatori iscritti è di circa 350000.

 

Procedura per la donazione di midollo osseo

 

Chi volesse diventare un donatore, deve avere un età compresa tra 18 e 36 anni. Una volta fatta la richiesta all’ADMO, il candidato effettuerà una visita medica ed esami non invasivi per accertare il buono stato di salute e la tipizzazione tissutale; questa servirà a individuare la compatibilità con possibili riceventi. Se il candidato risulterà idoneo, verrà iscritto al Registro Nazionale Italiano Donatori Midollo Osseo, fino all’età di 55 anni. Diverse nazioni al mondo, sono in continua comunicazione tramite i loro registri; pertanto, il potenziale ricevente può essere dall’altra parte del mondo. Quando verrà individuata una possibile compatibilità, il potenziale donatore verrà contattato e sottoposto, se confermerà la propria disponibilità, a ulteriori analisi non invasive per approfondire la tipizzazione tissutale (cioè per stabilire il grado di compatibilità). Se queste ultime analisi daranno esito positivo, finalmente potrà avvenire la donazione. La donazione può avvenire in due modi: tramite puntura sulle creste iliache e tramite sangue periferico.

 

Donazione tramite punture sulle creste iliache

 

Si tratta di un prelievo diretto di midollo osseo, tramite ripetute punture sulle creste iliache. Ovviamente, la procedura avviene in anestesia generale o epidurale. Questo metodo di donazione era di elezione in passato, ma attualmente viene meno utilizzato rispetto all’altra metodica. Ha dei rischi minimi correlati alla somministrazione di anestetico, alla possibilità di infezioni post-chirurgiche, alla possibilità di lesioni alle strutture nervose o vascolari vicine ai siti di puntura. Richiede un ricovero ospedaliero di un paio di giorni e 10-15 giorni di recupero dopo la donazione. Il sintomo più frequente, dopo la donazione, è il dolore in sede di puntura; questo è paragonabile al dolore che si avverte dopo aver battuto per sbaglio il fianco contro un oggetto.

 

Donazione tramite sangue periferico

 

E’ la procedura di elezione, con tempi di recupero post donazione ridotti: circa un paio di giorni. La metodica prevede la somministrazione, nei 4 giorni precedenti la donazione, di fattori di crescita; questi stimolano la crescita di cellule del midollo osseo, le quali tendono a passare nel torrente circolatorio. Tramite un doppio accesso venoso, il sangue viene prelevato dal donatore, circola all’interno di un separatore, il quale estrae le cellule staminali e riconsegna il sangue al donatore. Non richiede l’anestesia e gli effetti indesiderati più frequenti sono connessi con la somministrazione dei fattori di crescita e con la raccolta: dolore osseo per espansione del midollo osseo,  ipersensibilità al farmaco, formicolio alle dita e al naso, mal di testa, stanchezza, dolori articolari o muscolari, nausea, insonnia.

 

Trapianto delle cellule staminali nel ricevente

 

Le cellule staminali verranno, infine, trasfuse nel ricevente. Tramite il torrente circolatorio, le cellule sono in grado di trovare la giusta strada all’interno delle sedi ossee pertinenti. Tuttavia, la trasfusione è preceduta dalla “distruzione” del midollo osseo patologico del paziente: si tratta a tutti gli effetti della sostituzione del midollo osseo patologico con uno nuovo sano. In alcuni casi, le cellule immunitarie del donatore attaccano l’organismo del ricevente, determinando la cosiddetta Graft Versus Host Disease (o malattia da rigetto del trapianto). Dobbiamo ricordare, infatti, che pur essendo compatibili, i corredi antigenici di donatore e ricevente non sono identici (questo si verifica solo tra gemelli identici). In questi casi è necessario aumentare la terapia immunosoppressiva, ma in alcuni casi può portare alla morte del ricevente.

 

Considerazioni finali

 

Come ogni donazione, la donazione di midollo osseo richiede altruismo e sensibilità. Indubbiamente, è una procedura più complessa e  impegnativa della donazione di sangue e derivati; tuttavia, la donazione può avvenire solo una volta nella vita. A fronte di un impegno che richiede qualche giorno della propria vita (un giorno per iscriversi e fare la visita medica iniziale con gli accertamenti + qualche giorno per la donazione) e che determina una sintomatologia paragonabile all’aver battuto il fianco contro lo spigolo del tavolo di cucina (prelievo tramite le creste iliache) o ad una sindrome simil influenzale (prelievo tramite sangue periferico), possiamo salvare la vita ad una persona che non aveva più speranze. I rischi sono davvero minimi, grazie all’esperienza ventennale dei centri ematologici. A causa della bassa probabilità di compatibilità tra non consanguinei, è necessario che più persone possibile si iscrivano al registro nazionale; pochi  riusciranno a donare il proprio midollo, ma grazie a loro delle vite umane saranno salvate!

 

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Fonte: ADMO – Associazione Donatori di Midollo Osseo

 

Gioele D Amore

Medico-Chirurgo specialista in medicina del lavoro.
Iscritto all’elenco nazionale dei Medici Competenti.

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