Pillole di primo soccorso: i traumi maggiori- traumi cranio-vertebrali

Traumi maggiori: definizioni

 

Nel precedente articolo Pillole di primo soccorso: i traumi semplici – My Care Pescara abbiamo trattato i traumi semplici, definendoli come traumi che, in assenza di complicanze, non mettono a repentaglio la vita dell’infortunato. I traumi maggiori, invece, vengono definiti tali in quanto possono seriamente interessare le funzioni vitali, in quanto danneggiano organi vitali. Di conseguenza, il trattamento di tali infortuni, prevede una preliminare valutazione e gestione delle funzioni vitali. In questo articolo esporrò i traumi cranio-vertebrali. Nel prossimo articolo tratterò i traumi toracici e addominali. I traumi cranio-vertebrali possono interessare le funzioni vitali dell’individuo, in quanto il cranio e la colonna vertebrale racchiudono al loro interno il Sistema Nervoso Centrale, nello specifico rispettivamente l’encefalo e il midollo spinale.

 

Il Sistema Nervoso Centrale (SNC)

Encefalo (cervello) e midollo spinale costituiscono il Sistema Nervoso Centrale (da ora abbreviato a SNC) e sono connessi tra di loro, a livello della nuca, dal midollo allungato, formazione entro la quale vi sono vitali centri regolatori della funzione respiratoria e della funzione cardiovascolare. Pertanto, una lesione del midollo allungato, che si può avere per traumi a livello della nuca, può portare rapidamente alla morte. Il SNC è formato da cellule con funzioni altamente specializzate, tra cui le funzioni motorie, sensitive e propriocettive. I neuroni hanno delle estroflessioni, definite assoni e dendriti, che permettono la giunzione tra più neuroni o tra neuroni e altre cellule. Le giunzioni di un neurone con un altro neurone o con un’altra cellula sono definite sinapsi. Tra i neuroni possono formarsi innumerevoli sinapsi, a costituire circuiti nervosi che sono alla base di funzioni superiori, quali il linguaggio, la memoria, i sentimenti e tante altre, che verranno riprese e approfondite in un successivo articolo sull’ictus. Alcuni neuroni sono specializzati nell’acquisire segnali dall’esterno (neuroni sensitivi) e sono alla base dei cinque sensi. Altri neuroni sono specializzati nel trasmettere segnali verso i muscoli, per permettere il movimento (motoneuroni). Altri neuroni ancora sono specializzati nel trasmettere e/o ricevere impulsi dagli organi interni (cuore, polmoni, intestino, vasi sanguigni) e costituiscono nel complesso il Sistema Nervoso Vegetativo.

 

Traumi cranio-vertebrali: le cause

Alla base dei traumi cranio-vertebrali vi è un qualsiasi trauma che interessi capo e schiena, sia diretto che indiretto. Per determinare un danno del SNC, l’energia in gioco è di solito alta: incidenti stradali, traumi sportivi, cadute dall’alto, investimenti ecc. Nei traumi diretti, l’agente causale impatta direttamente sul capo o sulla colonna vertebrale. Nei traumi indiretti, l’agente causale agisce su di un’altra parte del corpo e solo in un secondo tempo l’energia agisce sul capo e sulla colonna vertebrale. Per quanto riguarda i traumi diretti, il cervello o il midollo spinale vengono direttamente danneggiati in quanto l’energia si trasmette direttamente su di essi. I danni sono dovuti all’impatto di questi organi con le ossa che li rivestono o con frammenti delle stesse ossa danneggiate. Anche nei traumi indiretti, encefalo e midollo spinale impattano con le ossa che li rivestono, ma la lesione si ha in una sede diversa da quella dove l’energia esterna agisce sul corpo, addirittura sulla parte opposta della direzione dell’energia. Inoltre, sempre nei traumi indiretti, si hanno fenomeni di stiramento degli organi, dovuti alla decelerazione. Per meglio capire  la differenza tra trauma diretto e indiretto, pensiamo ad un incidente stradale, dove un’auto impatta contro un ostacolo. Prima dell’impatto, auto e guidatore vanno verso la direzione del moto, ad una certa velocità. Nel momento dell’impatto, l’auto arresta improvvisamente il suo moto, un istante prima del guidatore, il quale inizia a decelerare a partire dalla cintura di sicurezza sul petto e sull’addome (sede iniziale dell’energia esterna). La testa dell’individuo, continua per un istante ancora il moto, fino ad arrestarlo per via dello stiramento del collo (colpo di frusta) o per via dell’impatto del capo contro il parabrezza o il volante. Vediamo ora cosa succede al SNC durante l’incidente. Nel momento dell’impatto del capo contro il volante o il parabrezza, il cervello subisce un trauma diretto a livello della fronte, poi rimbalza e subisce un trauma indiretto sulla parte opposta, cioè la nuca. Inoltre, subisce un altro trauma indiretto da stiramento a livello del midollo allungato, a causa dell’improvvisa decelerazione dovuta all’impatto. Lo stiramento dei vasi sanguigni meningei e l’impatto possono causare sanguinamento interno al cranio come emorragia subaracnoidea, subdurale ed ematoma cerebrale. La compressione del cervello e del midollo spinale da parte del sangue accumulato, porta a loro disfunzione finanche alla morte dell’individuo.

 

Traumi cranio-vertebrali: fase di valutazione

Come in ogni infortunio, la prima fase è quella della valutazione della sicurezza della scena e della chiamata dei soccorsi. Pertanto, se non ancora fatto, suggerisco la lettura dell’articolo Pillole di primo soccorso: gestire un’emergenza – My Care Pescara. In ogni incidente, ove l’energia in gioco è stata importante, dobbiamo sempre ipotizzare un trauma cranio-vertebrale, fino a prova contraria. In caso di dubbio, gestire l’infortunato come se avesse tale trauma (principio di massima precauzione). Vi sono sei segni indicatori di danno a carico del SNC. La perdita di coscienza è il principale di questi: se l’individuo non risponde alla chiamata o ad un leggero pizzicotto a livello degli scaleni (attenzione a non mobilizzare il collo), vi è perdita di coscienza. In tal caso attuare le manovre del BLS-BLSD (i corsi BLS-BLSD sono aperti anche a personale non sanitario e permettono di salvare vite umane). Altri segni sicuri di danno a carico del SNC sono l’incapacità dell’individuo a muovere una parte del corpo o ad avvertire degli stimoli sensoriali e l’anisocoria (una pupilla dilatata e l’altra ristretta).  Segni fortemente suggestivi di danno a carico del SNC sono: perdita di sangue o di liquido giallino dal naso e/o dalle orecchie e la presenza di macchie rossastre o violacee sotto gli occhi o dietro le orecchie. Segni probabili di lesione a carico del SNC sono la presenza di una ferita aperta, di una tumefazione a carico del capo o della schiena o di un avvallamento osseo, forte dolore al capo, vomito, disturbi visivi, convulsioni, incontinenza degli sfinteri, disturbi dell’equilibrio, sonnolenza, irrequietezza. Tale distinzione basata sulla probabilità è esclusivamente didattica, ma all’atto pratico, la gestione è la stessa.

 

Traumi cranio-vertebrali: gestione clinica

Come detto nel precedente paragrafo, la gestione della persona incosciente prevede l’applicazione del BLS-BLSD. In caso di paziente cosciente, la gestione dell’infortunato è basata fondamentalmente sull’immobilizzazione di capo, collo e colonna vertebrale. Pertanto, in attesa dei soccorsi, non muovere assolutamente l’individuo dalla sede dell’infortunio, se non di fronte ad un pericolo imminente. Le manovre di di mobilizzazione in caso di pericolo si possono imparare nei corsi BLS-BLSD. Tenere il capo e il collo fermi in posizione neutra utilizzando le nostre mani e inginocchiandoci dietro la testa dell’infortunato. Invitare la persona a non muoversi, tranquillizzandola sull’imminente arrivo dei soccorsi. Non farla bere e cercare di tenerla sveglia, mediante delle domande o comunque degli stimoli esclusivamente verbali. Nel caso dovesse vomitare, girare testa, collo e busto come se fossero tutto un blocco (meglio se in due persone-anche tali manovre si possono imparare nei corsi BLS-BLSD), per evitare che l’infortunato inali il vomito e vada incontro a soffocamento. In caso di emorragie, è fondamentale la loro gestione (la gestione delle emorragie verrà trattata in un futuro articolo).

 

Conclusioni

I traumi cranio-vertebrali sono delle emergenze mediche che richiedono sempre l’allerta dei mezzi di emergenza e non vanno mai trascurati. Nel bambino e nell’anziano, un trauma cranico banale potrebbe causare seri danni, anche nei giorni successivi. Pertanto rivolgersi quantomeno al proprio Medico di Medicina Generale o al Pediatra. Le manovre da attuare sono poche ma essenziali e un testo come questo non può certo sostituire un addestramento mediante corsi pratici come il BLS e il BLSD, che invito a sostenere.

 

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Fonte: IRC – IRC (ircouncil.it)

Gioele D Amore

Medico-Chirurgo specialista in medicina del lavoro.
Iscritto all’elenco nazionale dei Medici Competenti.